Eccomi di nuovo sul filo del rasoio.
La ricetta di oggi arriva giusta giusta insieme alla mia cassetta bio.
Mi sono iscritta al contest dell’Acetaia Guerzoni tempo fa e il tema è “finger food”, ma non solo una porzione comoda per esser mangiata in piedi, ad un buffet.
No.
Pronta in 20 minuti.
E io che di tempo ne ho sempre meno, non potevo accogliere il tema a braccia aperte!
Ho preparato questa verrina buttando un occhio alla dieta, visto che in un buffet poi avrete tutto il tempo che vorrete per sbizzarrirvi e mangiare a più non posso!
Ma passiamo alla ricetta, che i 20 minuti scorrono in fretta.
Verrina con crema di asparagi, riso nerone e pomodorini
Ingredienti:
1 mazzo di asparagi (io bio)
150g di riso nerone integrale (io precotto, dell’Esselunga)
3 pomodori perini (io bio)
100g di ricotta di pecora
sale
olio evo
Aceto Balsamico di Modena IGP Guerzoni
Preparazione:
Pulite e lessate gli asparagi 10 minuti in una pentola con abbondante acqua avendo cura di non rompere le punte.
A parte lessate per 2 minuti il riso nerone integrale.
Tagliate a metà i pomodori ed eliminate i semi e l’acqua di vegetazione, quindi tagliateli a dadini.
Scolate bene gli asparagi (tenendo da parte le punte) ed uniteli alla ricotta, quindi frullateli bene per ottenere una purea liscia ed aggiustate di sale.
A parte mescolate il riso con i pomodori e condite con olio evo e sale.
Dividete la crema di asparagi nelle verrine, quindi aggiungete l’insalatina di riso e pomodori e finite decorando con le punte degli asparagi.
Prima di servire condite le verrine con gocce di aceto balsamico IGP.
Nota:
se avete più tempo, potete comprare il riso nerone integrale e cuocerlo come da indicazioni scritte sulla confezione.
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2 commenti
Mi piace come tu riesca a far uscire dei piatti invitanti, golosi e leggeri anche durante la dieta.
Io sarei una pigna continua, sempre a lamentarmi, arrabattando cene tristi quando invece tante volte possono uscire cose belle e buone. Bravaaa!
Eh bisogna far così, se no è una tortura.
(non che non lo sia in ogni caso)
Eccomunque mi lamento spesso, “è una vita tristeeeee”, ma dai sarà ancora per poco.
Circa.
Bacetti