Latte vegetale: ne esistono diverse tipologie. Vediamo insieme le caratteristiche e alcune curiosità
Sta aumentando sempre di più il consumo di latte vegetale in alternativa al latte vaccino sia per motivi etici/ideologici, sia per indicazioni mediche a causa di problematiche come intolleranza al lattosio, allergia alle proteine del latte, o altro.
Sono un’ottima soluzione per chi non vuole rinunciare a qualcosa di liquido nel quale inzuppare biscotti o cereali. Attenzione però! Questi tipi di latte vegetale sono diversi tra loro e non completamente equiparabili, dal punto di vista nutrizionale, al comune latte.
Come si fa a destreggiarsi tra tutti i tipi di latte vegetale?
Bisogna imparare a conoscere le diverse tipologie esistenti sul mercato per farne un corretto utilizzo all’interno di un’alimentazione varia ed equilibrata, senza supporre principi nutrizionali o benefici solo per sentito dire.
Non sono pozioni magiche che aiutano la perdita di peso, anzi, attenzione perché spesso hanno un quantitativo glucidico/calorico superiore a quello del latte.
È difficile passare in rassegna tutte le tipologie esistenti poiché le differenze risiedono soprattutto negli ingredienti, in particolare in quelli aggiunti. Ci sono alcune marche che propongono bevande molto semplici, con la sola aggiunta d’acqua, e altre invece con una lunga lista di ingredienti quali oli, stabilizzanti, aromi, emulsionanti, vitamine, calcio, sale e zucchero.
La scelta dovrebbe ricadere, come per tutti gli alimenti, sui prodotti con questa lista meno lunga possibile e senza zuccheri aggiunti che però potrebbe risultare poco appetibile.
Il mio consiglio è valutare un po’ l’uso che ne fate, se è qualcosa che quotidianamente è presente nella vostra alimentazione state attenti a queste caratteristiche, se l’uso è occasionale anche se preferite quelli più zuccherini non sarà un grosso problema.
Innanzitutto una prima distinzione è sapere che queste bevande posso derivare da diverse categorie alimentari, troviamo infatti “latti” provenienti da:
- Legumi
Ormai diffusissimo è il latte di soia.
Sotto il profilo nutrizionale questa bevanda sembra essere la più equilibrata come sostituta del latte poiché è l’unica con un quantitativo proteico ad esso paragonabile e un buon apporto di grassi.
Tra le più elogiate proprietà della soia vi sono quelle attribuite agli isoflavoni, come l’effetto ipolipemizzante. Tuttavia è importante sapere che in letteratura le prove a sostegno dell’effetto favorevole del latte di soia sul profilo lipidico sono limitate e rimangono ancora controverse come anche quelle relative ai presunti benefici nei confronti di osteoporosi e sintomi premestruali.
Ci sono anche tante controversie riguardanti il possibile impatto ormonale della soia che spinge molte persone ad abolirla completamente. In generale, come in tutte le cose, bisogna cercare la moderazione sia nel consumo che nel credere a tutto…insomma va bene che interferiscono con i recettori ormonali, ma uomini che si trasformano in donne dopo aver bevuto latte di soia non ne ho mai visti.
- Cereali
Bevande ricche di zuccheri rispetto al comune latte di mucca poiché derivate dalla principale fonte di carboidrati nella nostra alimentazione: i cereali. La quota proteica è scarsa, quasi nulla. Valutate questo aspetto se, per esempio, li inserite come bevande a colazione perché è possibile che dovrete integrare con una fonte proteica per bilanciare il pasto.
Spesso addizionati con olio di girasole per ridurre il carico glicemico. Questo ingrediente non deve spaventare, meglio assicurarsi però che sia di buona qualità(magari bio, spremuto a freddo..).
Tra questi, sicuramente le bevande più diffuse sono: il latte di riso, leggero e con pochi grassi, ha circa il doppio dei carboidrati rispetto al latte vaccino ma con quantitativo di zuccheri simile, per questo risulta dolciastro anche nella versione senza zuccheri aggiunti.
Il latte di avena, meno calorico rispetto al latte vaccino, per il resto comparabile (eccetto per il quantitativo proteico). Grazie al suo contenuto di b-glucani aiuta a ridurre il colesterolo e ha un indice glicemico relativamente basso. Come sapore devo dire delicato e piacevole.
Altri tipi di latte vegetale
Esistono poi una serie di altre tipologie di latte vegetale meno gettonate e conosciute, probabilmente per il gusto deciso e forte che hanno, come il latte di kamut, di farro, di miglio, di grano saraceno, di orzo e di sorgo.
Sono tutte più o meno equivalenti dal punto di vista nutrizionale e rispecchiano le caratteristiche del cereale dal quale derivano. Si trovano nei negozi biologici, difficilmente al supermercato, eccetto forse per le bevande di farro e di kamut che ho visto su qualche scaffale.
Per i più curiosi o per chi non trova una bevanda alternativa che riesce a soddisfare il palato consiglio di andare a scoprire anche queste, personalmente non le amo particolarmente…ma come si suol dire “de gusibus!”
La lista non è finita qui, provate queste alternative nel frattempo…poi seguite il prossimo articolo per scoprire quali sono invece quelle provenienti da semi, frutta secca e frutta!